lunedì 21 luglio 2008

Motta di Livenza

Come potete osservare da questa immagine , Motta di Livenza si trova esattamente al centro di una vasta area compresa tra l'Europa, il Nord Africa e l'Asia Occidentale.
Piu' precisamente è sita nel " Nord-Est" d'Italia in provincia di Treviso.

COME ARRIVARCI

10.650 abitanti popolano questa ridente cittadina che dista 36 Km da Treviso, 59 da Venezia e 309 da Milano. Raggiungibile facilmente dall'autostrada A4; uscita di Cessalto. Oppure dalla SS 53 Postumia, partendo qualche giorno prima, purchè non sbronzi altrimenti si finisce per spalmarsi in qualche secolare platano ormai stanco di essere martoriato dalle lamiere delle auto. Per arrivare a Motta possiamo usufruire dei più disparati mezzi. Gli abitanti dei paesi limitrofi possono arrivare in bicicletta, i più distanti, comodamente in auto; per quelli più lontani anche in aereo: Tessera a Venezia o S. Giuseppe a Treviso. Abbiamo assistito nel passato ad arrivi con mezzi di locomozione animale: cavalli, buoi e perfino in cammello. Si trattava di eventi occasionali che, vista la viabilità dovremo riscoprire.


COSA VEDERE

Antiche le origini; Motta di Livenza infatti, risale all'epoca preromana. In quel periodo un gruppo di simpatici paleoveneti ( tuttora esistenti ) si insediò nella "motta" che etimologicamente significa "mucchio di terra", creatosi alla confluenza del fiume Monticano nella Livenza. Il primo insediamento stabile è datato 148 a.C.
Nel nucleo più antico dell'abitato si erge il cinquecentesco Duomo disegnato dal Sansovino ed impreziosito all'interno da importanti dipinti di scuola Veneta. Un'altra chiesa sorge appena terminato il viale principale: è la Basilica della Madonna dei Miracoli ( XVI sec). Eretta a ricordo dell'apparizione della Vergine nel 9 marzo 1510. Da notare, all'interno, l'altare in pietra attribuito al Sansovino e nell'abside la tela dell'Assunta di Palma il Giovane. Secoli di storia e di arte preziosa rivalutate recentemente con l'ultimazione della nuova piazza. Questa, ridisegnata dal noto architetto Boris Podrecca, ( il grosso però gli deve essere rimasto nella matita ) è ora denominata il salotto di Motta. Posso immaginare che il tappeto sia la splendida pavimentazione in lavagna che sostituisce l'asfalatatura precedente, mantenendo inalterata la tonalità di grigio. Il divano è una sobria panca, credo dello stesso materiale, che d'estate può raggiungere anche i 60 °C mentre d'inverno devono staccarti con il phoen. Va riconosciuto che non si potevano fare miracoli estetici sulla piazza con quei tre catafalchi anni '60 che la sovrastano, per questo, quasi al centro, una statua con due figure che a seconda delle "ombre" vendute dai bar del centro diventano: nuotatori ( versione originale ) , pallavolisti a muro, due esseri proiettati nello spazio, due ubriaconi instabili. Questa statua fà sentire meno solo il visitatore.La piazza è bellissima quando piove, allora la pavimentazione diventa lucida, riflette il cielo e gli edifici vicini che nella distorsione diventano quasi guardabili.Se piove troppo però ci sono delle controindicazioni ....
Io adoro Motta...



DOVE DORMIRE

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Da amici

Sotto il ponte della Livenzetta, vicino al porto fluviale ( Attenzione alle piene ).