mercoledì 6 maggio 2020

TCS New York Marathon 2019. Altri nostri atleti partecipanti



Come promesso continuiamo gli incontri con i nostri atleti che hanno partecipato all'ultima edizione della TCS New York Marathon svoltasi lo scorso 3 Novembre.

Oggi conosciamo meglio Cecilia Bergamo, suo marito Edi Zoia e Paolo Robazza.

Atletica Mottense: "Ciao Cecilia, cerchiamo di conoscerti un pò meglio dopo la tua esperienza alla maratona di New York del 2019 che hai chiuso con il tempo di 4:23:42. Da quanti anni corri?"
Cecilia Bergamo: "Da fine 2015. Prima non facevo alcuno sport. Poi alla fine del 2015 ho deciso di cambiare vita e, spinta anche dalla passione dei famigliari, mi sono dedicata alla corsa."
Cecilia e Edi pronti per la partenza

AM: "Quante maratone hai fatto nella tua vita?"
C: "2 in tutto, la prima nel 2016 a Parma e poi New York."

AM: "Quale è stata la più bella e perché?"
C: "Sicuramente New York. A parte il contesto della città che è mozzafiato solo quello essendo una città veramente bella e piena di vita e di attrazioni turistiche, durante la corsa la cosa che più bella è sicuramente stata la gente ai lati del percorso. Puoi veramente percepire che per loro è come un culto. Tutta la folla che ti incita ti coinvolge completamente e quando senti il tuo nome urlato da tifosi che nemmeno conosci, beh questo ti fa sentire come a casa anche se sei a migliaia di chilometri di distanza. E' realmente una sensazione unica."

AM: "Quando hai iniziato a preparare New York?"
C: "Purtroppo durante l'estate ho avuto un piccolo infortunio e questo non mi ha permesso di preparare la corsa al meglio. A inizio settembre, con prudenza per non rischiare ricadute dell'infortunio, ho quindi cominciato la preparazione per la maratona di New York."

AM: "C'è qualcosa che non ti è piaciuto di New York?"
C: "Se devo dire la verità non ho trovato nulla che non mi piacesse. Forse l'unica nota leggermente negativa, è che nei ristori, molto frequenti tra l'altro, non potevi trovare nulla di solido ma solo liquidi. Che so, un frutto, qualche cosa di secco o qualche cibo energetico. Ecco, forse questo è l'unico aspetto che ho trovato un pò negativo per me."

AM: "La rifaresti?"
C: "Si, non so se mai ci riuscirò, ma si!"

AM: "Hai altre tue considerazioni da fare?"
C: "Beh, forse una cosa c'è anche se non c'entra con l'organizzazione della corsa stessa ma che è più legata all'organizzazione "privata" e del tour operator che ti accompagna a New York. Alla fine, dopo aver tagliato il traguardo, preso la medaglia ed avviati all'uscita della maratona, avrei sicuramente apprezzato un servizio per tornare in albergo."

AM: "Cosa consigli a chi corre da poco?"
C: "Di andare per gradi e, molto importante per chi vuole fare qualche gara e pi cimentarsi sulla maratona, di ricordarsi di preparare il fisico per tali sforzi. Riuscire quindi a ritagliarsi del tempo da dedicare al rinforzo di muscoli che non sembrano coinvolti nella corsa ma che in realtà durante una maratona soffrono lo sforzo di resistenza. Quindi non solo correre ma anche altre attività di rinforzo muscolare."


Parliamo ora con il marito di Cecilia, Edi Zoia che ha corso la sua prima maratona a New York ed ha tagliato la finish line dopo 3:31:21. Per conoscerlo meglio, anche a lui abbiamo posto più o meno le stesse domande.

Atletica Mottense: "Da quanto corri?"
Edi e Cecilia al ritiro pettorali
Edi Zoia: "Circa 10 anni"

AM: "Quante maratone hai fatto?"
E: "1"

AM: "Perché hai scelto New York come tua prima maratona?"
E: "Sono stato convinto da mia moglie Cecilia. Nei miei anni di corse non ho mai pensato di correre la maratona. Avevo un pò paura della distanza e di non riuscire a terminarla poiché non ho mai corso per lunghissime distanze. Poi, siccome era un desiderio di mia moglie poter correre questa maratona, ho deciso di seguirla in quest'avventura."

AM: "Quando hai iniziato a preparare New York?"
E: "Esattamente il 1 Luglio"

AM: "Cosa ti è piaciuto della maratona di New York?"
E: "Mi è piaciuto molto il percorso, perché letteralmente ad ogni metro c'era un sacco di gente ai lati delle strade. Essere circondato da un reale tifo mi ha aiutato tantissimo. Devo dire che mentalmente tutto il calore ricevuto dalle persone mi ha fatto accorciare la distanza e mi ha "trasportato" fino all'arrivo."

AM: "Cosa invece non ti è piaciuto?"
E: "Onestamente non ho trovato nulla. Io sono una persona abbastanza pignola e precisa e quindi tendo spesso a trovare anche piccoli difetti che altri non vedono, ma a New York mi è veramente sembrato tutto perfetto."

AM: "La rifaresti?"
E: "Si, senz'altro."

AM: "Hai tue considerazioni da condividere?"
E: "E' stata un'esperienza veramente fantastica, anche sotto il profilo sportivo. Ero partito con una preparazione per chiudere la maratona intorno a 3 ore e 45 minuti. Motivato dall'atmosfera, dalla gente e dal paesaggio sono riuscito. chiudere con un tempo decisamente migliore rispetto le mie aspettative e questo mi rende anche molto orgoglioso e fiducioso."

AM: "Come è stato correre sapendo che nella stessa competizione correva, a distanza, tua moglie?"
E: "Questo tipo di esperienza la condividiamo da un pò di anni quasi tutte le domeniche partecipando alle varie manifestazioni e gare podistiche che ci sono non solo nei nostri dintorni. Non è stato quindi molto diverso. All'arrivo l'ho attesa ed abbiamo gioito insieme della nostra "impresa""
All'arrivo
Il giorno dopo la gara, orgogliosi della medaglia



AM: "Cosa consigli a chi corre da poco?"
E: "Consiglio di partire piano, anche per riuscire ad avere la forza di perseguire perché, così facendo, possono star sicuri che piano piano i risultati arrivano."

Parliamo ora con un altro atleta dei nostri che ha concluso la maratona di New York e cerchiamo, attraverso la nostra breve intervista, di conoscerlo un pò meglio. Si tratta di Paolo Robazza che lo scorso 3 Novembre è riuscito ad arrivare a Central Park percorrendo i 42195 metri dopo 3:14:03.


Atletica Mottense: "Ciao Paolo, come per gli altri atleti, vorremmo conoscerti un pò meglio sotto l'aspetto sportivo e soprattutto in merito alla tua ultima partecipazione alla maratone di New York. Da quanto tempo corri?"
Paolo: "Da 5 anni. Ho iniziato a fine 2014."

Paolo in azione a New York


AM: "Quante maratone hai corso nella tua vita?"
P: "In totale 6."

AM: "Qual'è stata la più bella?"
P: "Sicuramente l'ultima, New York."

AM: "Perché?"
P: "Ci sono vari motivi. Sotto l'aspetto sportivo ho potuto migliorare il mio tempo personale sulla distanza. Sotto altri punti di vista è stata la più bella perché è stata una delle poche maratone in cui sono stato accompagnato dalla mia famiglia ed anche da molti amici e soprattutto perché sono rimasto letteralmente impressionato dalla marea di gente festante ed incitante che continuamente ti fa sentire il suo appoggio. E' una sensazione veramente unica e mai mi è capitato di correre con ali di folla festante e così ben disposta verso noi corridori."

AM: "Quando hai iniziato a preparare New York?"
P: " A luglio"

AM: "C'è qualcosa che non ti è piaciuto?"
P: "No, onestamente no. Dall'organizzazione del pre-partenza che è veramente ben studiato alla sicurezza che vedi lungo il percorso e che ti fa sentire tranquillo (tutti gli incroci erano presidiati da forze di polizia) all'accoglienza all'arrivo, tutto è stato fatto nei migliori dei modi."

AM: "La rifaresti?"
P: "Certo."

AM: "Hai qualche altra considerazione in merito alla maratona di New York?"
P: "Forse mi ripeto ma ho veramente potuto notare 2 cose molto diverse rispetto alle maratone corse in Italia ed in Europa. La prima riguarda certamente il pubblico. Non solo la quantità di gente presente ai lati delle strade, ma anche il tipo di tifo che questa gente ti fa. Fa parte sicuramente di una cultura differente, e senti che la gente percepisce lo sport in maniera diversa rispetto a noi. Alle volte, guardandoti intorno mentre correvo, pensavo "Wow, tutta questa gente è qui anche per me" e spesso, anche per non cedere alle emozioni, ho dovuto evitare di guardare a lungo ai lati..pena il magone che ho potuto in parte provare. La seconda cosa riguarda sicuramente l'organizzazione della corsa. Anche qui, si vede l'esperienza ed anche sicuramente l'appoggio ricevuto dalle istituzioni per la buona riuscita dell'evento. Tutto è filato liscio, tutto è in ordine e in sicurezza."

AM: "Cosa puoi consigliare a chi corre da poco?"
P: "Più che un consiglio vorrei augurare qualcosa ai neofiti. Auguro, come è successo a me, di trovare qualche amico con cui iniziare a correre per riuscire ad apprezzare al meglio l'attività sportiva e per farla diventare anche più leggera. Auguro inoltre a tutti di riuscire a percepire tutte le emozioni che la corsa ha potuto darmi sin qui, facendomi anche crescere come persona, sia nell'ambito professionale che nell'ambito privato."
Foto di rito con la medaglia al collo


All'arrivo in Central Park



















Al prossimo post per scoprire altre storie dei nostri atleti alla più famosa maratona del mondo.

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